PHANTOM 820, analisi dell’interno, pt.I
Mastodontico. Spazioso. Cablaggio disarmante dalla parte anteriore (se rapportato al piano della scheda madre). Cos’altro si può evincere da questa immagine? Innanzitutto anche un altro piccolo dettaglio, ovvero un foro per l’installazione di backplate particolarmente largo, ed una compatibilità con schede madri davvero elevatissima. Questo è il Phantom 820, sulla carta. Svisceriamone insieme i dettagli.
Piatto scheda madre, CPU e cablaggio
Il design del telaio è moderno, e le paratie sono decisamente robuste. Similmente al Phantom 630, presenta dei cage per gli hard disk, uno dei quali però è removibile (quello inferiore); tale caratteristica permette una compatibilità elevata, sulla carta, con radiatori a liquido molto grandi, tra cui modelli da 280mm di lunghezza. Ci sono molti elementi innovativi in quanto nella famiglia Phantom troviamo una predisposizione per ventola da 120/140mm direttamente al lato della paratia degli hard disk, diretta verso le schede grafiche e le RAM, liberamente configurabile. Le aperture per il cablaggio sono numerosissime, ben 11 in totale, considerando anche l’unica non gommata per la presa di alimentazione EPS12V della CPU. La facilità di assemblaggio è estrema, date le generosissime dimensioni. Il piatto della scheda madre è interamente in acciaio, e diversamente da alcuni modelli di cabinet top di gamma degli anni passati, non è removibile. Le 10 aperture rimanenti sono dotate di una gomma molto resistente alla rimozione accidentale, deciso punto a favore dato che non è cosa comune, purtroppo.
Cosa possiamo dire dello spessore posteriore? Purtroppo non lo stesso della parte anteriore, per via di una semplice ragione ovvero la riduzione in spessore rispetto alla versione 630, ed anche la diversità nella tipologia della paratia in quanto nell’830 troviamo uno spessore posteriore “proprio’’ di 1.68cm, anche se però la paratia laterale è bombata in corrispondenza dei cavi posteriori, di circa un centimetro, portando quindi lo spessore misurato a 2.7cm, contro i 3.0 del Phantom 630, che invece sono generali in quanto non è presente la bombatura posteriore. Indubbiamente questo implica il fatto che quest’ultimo è un progetto, se vogliamo, più moderno per alcuni elementi, per cui è possibile che sia in cantiere una versione migliorata del Phantom 820, chiamata appunto Phantom 830. A parte questo piccolo dettaglio, il modello 820 permette l’installazione di radiatori decisamente più spessi nella parte superiore, direttamente sopra la scheda madre, cosa non da poco per questa tipologia di cabinet! Il foro di alimentazione della CPU è grande ed oltretutto nella parte posteriore è preinstallata una prolunga di alimentazione! Osserviamo la parte superiore:
Vi mostriamo la parte frontale:
E qui invece la parte posteriore:
Gestione slot 5.25’’ e dischi rigidi da 3.5’’ e 2.5’’
La gestione dei dischi rigidi è molto buona in quanto è presente un sistema che permette un facile controllo delle periferiche, sebbene non siano presenti predisposizioni per sistemi hot-swap. Il sistema di aggancio, per quanto valido, è leggermente lasso, con gli hard disk non installati. E’ presente un sistema di assorbimento delle vibrazioni simile ai modelli Silverstone ed è anche possibile rimuovere il cage inferiore, per poter così installare un radiatore da 280mm, con annesse ventole!
Mostriamo alcune fotografie di questi compartimenti:
Per quanto riguarda le periferiche da 5.25” c’è un sistema proprietario, che permette un installazione immediata, anche se dobbiamo ammettere che è forse leggermente troppo duro, e non permette un serraggio forte delle periferiche. Oltretutto qualora fossero corte, ad esempio nel caso dei fan controller, è necessario utilizzare comunque delle viti; sarebbe opportuno che NZXT integrasse un sistema meno impegnativo, con una compatibilità maggiore e che permetta quindi un maggiore grado di stabilità. Da notare il fatto che il Fan Controller Lamptron FC5V2 non entra perfettamente: